Il cane può spaventarsi: differenze tra paure e fobie
Come accade per noi umani, alcuni cani sono più coraggiosi di altri, ma tutti hanno delle paure e delle fobie. Vediamo insieme quali sono le differenze e quali sono le più comuni.
Le paure dei cani sono una reazione istintiva ad un evento esterno volta alla sopravvivenza; le fobie invece sono una risposta a uno stimolo negativo, che permangono anche dopo l’eliminazione del fattore scatenante. Mentre la paura solitamente non è un’emozione totalmente negativa, in quanto come dicevamo prima, fa scattare l’innato istinto di sopravvivenza, la fobia interferisce con la normale vita del cane e il normale funzionamento dell’organismo nel suo complesso. A causa di una fobia il cane sta male perché essa si manifesta con una eccessiva intensità.
Un esempio di fobia può essere quella dei fulmini: se il cane si spaventa per un fulmine che cade vicino casa nostra e fa un gran rumore, inizierà a temere che quell’evento si verifichi nuovamente. All’inizio solo in presenza delle stesse circostanze, quindi durante un temporale; poi la fobia sarà tale che il cane cercherà ogni possibile segnale premonitore dell’evento che lo spaventa: una porta che sbatte, un tuono in lontananza, il rumore del vento…
Le paure più comuni nei cani
I cani hanno i sensi molto più sviluppati dei nostri; ecco perché alcuni rumori sono per loro molto disturbanti, come anche odori o luci forti. Ad esempio:
- botti, petardi e fuochi d’artificio (in precedenza abbiamo parlato proprio di come gestire la paura per i botti di Capodanno);
- tuoni;
- musica molto alta;
- colpi di tamburo;
- sirene;
- vento (che per loro può anche essere segno di un temporale che li spaventa, o comunque il segnale di un cambiamento potenzialmente pericoloso).
Banalmente possiamo citare la paura del veterinario, in quanto dopo la prima volta il nostro amico sa che in quel posto sarà immobilizzato, magari riceverà una iniezione di vaccino, sarà comunque maneggiato in maniera diversa.
Altra paura è quella degli estranei. Può insorgere nei cani che sono stati maltrattati ma anche in quelli che hanno avuto solo esperienze felici. Infatti l’odore di una persona può essere associato a qualcosa di non gradito, o magari il cane potrebbe fiutare l’odore di un altro cane e sentirsi minacciato.
Altra paura è quella del viaggio in macchina; potrebbe dargli brutte sensazioni, magari associarla al sentirsi male o all’andare proprio dal veterinario. Dobbiamo quindi cercare di proporgli anche viaggi verso mete piacevoli, per esempio portarlo a fare una bella scampagnata. Importante è abituarlo ai viaggi in modo graduale, facendo inizialmente brevi tratte. A questo proposito potete leggere anche il nostro articolo su come trasportare il cane in auto in maniera sicura.
Il cane può aver paura anche di salire o scendere le scale, soprattutto se non è stato abituato quando era un cucciolo. Per rassicurarlo possiamo provare a prenderlo come un gioco, facendo più volte su e giù, o con pazienza fargli fare molto lentamente un gradino alla volta.
La paura dell’abbandono, molto comune, sviluppa una vera e propria ansia da separazione. Il cane che ne soffre quando resta solo a casa comincia a comportarsi in modo distruttivo, può farsi male e rompere oggetti oppure piangere per ore. In questi casi è utile cercare di uscire e rientrare in casa in modo silenzioso, come a non dare troppo peso a questo evento ed evitare uno squilibrio nell’umore del cane.
Come capire se il cane ha paura
Alcuni segni possono indicarci che il nostro amico è spaventato. Fra questi:
- aggressività;
- forte abbaio;
- aumento dell’attività motoria o all’opposto immobilizzazione;
- tendenza a nascondersi o a fuggire;
- tendenza a urinare e defecare improvvisamente;
- coda fra le gambe e tremori;
- il cane diventa schivo e introverso.
Come possiamo alleviare le paure dei cani
Per tranquillizzare il nostro amico non dobbiamo assolutamente accarezzarlo o parlargli in modo dolce: in questo modo empatizziamo con la sua paura, confermandola e rafforzandola. Non dobbiamo nemmeno sgridarlo, parlare con toni alterati o elevati, o fare movimenti bruschi e improvvisi. Non dobbiamo forzarlo a interagire con noi.
Ecco quello che invece dobbiamo fare:
- metterci vicino a lui senza toccarlo o guardarlo negli occhi per mostrargli il nostro supporto ma senza dare peso a ciò che lo spaventa;
- lasciarlo libero di muoversi ma in un ambiente sicuro (finestre e porta di casa chiuse, giardino ben recintato);
- rimanere calmi e fermi, anche se lui tende a muoversi eccessivamente.